Berardini (M5S): «Chi pagherà per l'illegittimo licenziamento della vigilessa Capponi?»

TERAMO – Dalla vendita “sospetta” degli scuolabus, ai dirigenti superficiali, per passare ai calcoli approssimativi sull’housing sociale. Sono i temi oggetto delle interrogazioni che il consigliere del Movimento 5 stelle Fabio Berardini formulerà domani nella seduta del Question time. Il consigliere fa le pulci ai dirigenti dopo che il giudice del lavoro del tribunale di Teramo ha disposto il reintegro della vigilessa Anna Capponi licenziata in tronco poco meno di un anno fa dal Comune. «Chi pagherà i danni?», domanda Berardini «Quali provvedimenti verranno presi nei confronti di quei dirigenti che hanno richiesto ed autorizzato un licenziamento dichiarato illegittimo per difetto di giusta causa e per palese infondatezza della contestazione disciplinare?». Per il consigliere d’opposizione è inaccettabile l’errore di valutazione commesso dai dirigenti: «La legge stabilisce che non è possibile licenziare un dipendente comunale che ha sporge denuncia verso un suo superiore (nel caso della Capponi il comandante dei vigili Zaina), possibile che nessuno ne fossero a conoscenza?»Berardini, intervenuto anche sull’housing sociale di via Longo contesta anche i calcoli effettuati con cui si è arrivati a porre a base d’asta del progetto una superficie utile di 11mila metri quadrati. «Dai dati in possesso ci risulta che la superficie sia nettamente inferiore e non vorremmo che questo possa costituire motivo per invalidare il progetto» dichiara Berardini secondo cui mancherebbe all’appello anche la valutazione d’impatto ambientale dell’opera. Qualche perplessità avanza infine Berardini sulla messa in vendita di due pullmini comunali: «Si tratta di due mezzi in buono stato, di proprietà del Comune di Teramo e posteggiati nel deposito dietro la chiesa di Madonna delle Grazie. Come mai sono stati messi in vendita se l’amministrazione non si è ancora pronunciata sul destino del servizio? Hanno già deciso di eliminarlo a partire dal 1° gennaio? Non sarebbe il caso di tenerli per eventuali necessità dell’ente?»